Via di pellegrinaggio e itinerario culturale d’Europa, la via Francigena si snoda in Italia per 1100 chilometri dal Gran San Bernardo a Roma, prolungandosi poi per altri 900 chilometri circa fino a Santa Maria di Leuca, sull’estrema punta meridionale della Puglia: un magnifico percorso da fare a piedi o in bicicletta attraversando tutta la varietà dei paesaggi italiani, sulle orme degli antichi pellegrini diretti a due tra le principali mete sante, Roma e Gerusalemme.
Continuiamo il nostro viaggio proseguendo da Fidenza fino a Siena, un tratto splendido che tocca ambienti molto diversi, e che percorreremo in circa 15 giorni di cammino.
GIORNI 1 – 4
Da Fidenza a Pontremoli: attraverso l’Appennino per il passo della Cisa
Da Fidenza si inizia a salire lentamente verso l’Appennino, dapprima in ambiente collinare per poi entrare in un paesaggio decisamente montano, tra boschi selvatici, pievi romaniche e borghi antichi dove abbondano le testimonianze del passaggio nei secoli dei pellegrini. Scolliniamo gli Appennini al passo della Cisa e scendiamo nella Lunigiana, entrando in terra toscana, lungo il passaggio creato dal corso del fiume Magra. Approdiamo infine al grosso centro di Pontremoli, già fiero luogo di confine tra il Granducato di Toscana e il Ducato di Parma, protetto e dominato dal Castello del Piagnaro, oggi ostello per i moderni viandanti.
GIORNI 5 – 9
Da Pontremoli a Lucca: tra mare e colline, tra Liguria e Toscana
Il percorso segue la valle del fiume Magra e, tra boschi e piccoli borghi medievali, conduce ad Aulla, dove i pellegrini trovano un ostello presso l’abbazia di San Carpasio, del IX secolo. La via prosegue verso il mare entrando per un breve tratto in terra ligure nei pressi di Sarzana, sfiora il sito archeologico di Luni, antico porto di imbarco dei pellegrini che potevano permettersi il viaggio in nave verso la Francia e la Spagna, alla volta di Santiago. Tornati in Toscana, dove resteremo per molti giorni a venire, si attraversa la Versilia, camminando su sentieri a mezzacosta che toccano Massa, Camaiore e la bella Pietrasanta, da una parte il mare e dall’altra le cime biancheggianti di marmo delle Alpi Apuane – che a dispetto del nome costituiscono in realtà il primo tratto dell’Appennino Toscano. Qui la via volta le spalle definitivamente al mare per addentrarli nel paesaggio collinare che conduce infine a Lucca, splendida città d’arte, ricca di reminiscenze di epoca romana e medievale.
Lungo tutto questo tratto di percorso si incontrano frequentemente, incastonate nei muri, le “maestà”, formelle in marmo bianco di Carrara che raffigurano la Madonna “in maestà” con il bambino.
GIORNI 10 – 15
da Lucca a Siena: colline e città d’arte nel celebrato paesaggio toscano
Lasciata Lucca, entriamo nella “cartolina” del più celebrato paesaggio toscano, attraverso le morbide e armoniose colline, i borghi dal cuore medievale, le preziose città d’arte: cinque giorni di cammino da gustare lentamente, in un ambiente che ci riporta ad altri tempi. Il percorso incontra e attraversa il bacino di tre fiumi, il Serchio, l’Arno e l’Elsa, si snoda su terreni un tempo paludosi e che oggi regalano al viandante una varietà di ambienti: dai campi coltivati e le rogge dei tratti di pianura, alle pendici boscose delle leggere alture, ai crinali coltivati a vite e ulivo, fino al paesaggio scarno delle famose “terre di Siena” che ci introducono alla nostra meta. Autentici gioielli architettonici si incontrano lungo il percorso: solo per citarne alcuni, dal ponte mediceo di Ponte a Cappiano, a pochi chilometri da Altopascio, alla rocca di San Miniato Alto con il suo castello e la torre di Federico II che controllano il corso dell’Arno e fin dall’antichità il percorso della Via Francigena; alle antiche pievi romaniche, tra cui la splendida Santa Maria a Chianni, presso Gambassi, che oggi ospita un ostello per i pellegrini; per giungere alle torri di San Gimignano, al castello di Monteriggioni perfettamente conservato e infine a Siena, le cui innumerevoli attrattive è impossibile elencare qui.
Ad Altopascio sorse nell’XI uno dei più antichi e famosi ospitali per i pellegrini, l’Hospitalis Sancti Jacobi de Altopassu, per opera dell’ordine ospitaliero francescano dei “frati del Tau”. Il timbro che oggi viene apposto sulla credenziale dei pellegrini ricorda quell’antica storia e riporta il Tau, simbolo francescano.