La Necropoli Etrusca
Il vostro viaggio può iniziare, avvicinandosi ad Orvieto, alla “Necropoli del Crocifisso del Tufo”. Le tombe etrusche sono un lascito culturale importante di questo popolo che dava grande importanza alla sepoltura dei defunti. Il nome del sito archeologico deriva da un Crocefisso scolpito nel tufo in una chiesetta incavata nella collina su cui sorge la città. In questa Necropoli non ci sono tumuli esterni ma le tombe sono a livello di suolo, vi si accede con degli scalini e dentro si notano dei rialzi addossati alla parete sui quali venivano posti i corpi o le loro ceneri. Vi sono più di 200 tombe e si possono visitare seguendo dei percorsi stabiliti. Conclusa la visita recatevi alla Piazza della Stazione di Orvieto dove potete prendere la funicolare che vi porterà al centro della città.
Orvieto, la “Città del Domo”
Appena usciti dalla funicolare trovate il celebre “Pozzo di San Patrizio”, costruito tra il 1527 e il 1537 per volontà del Papa Clemente VII, che si era rifugiato lì dopo il Sacco di Roma, cioè la devastazione della città fatta dai Lanzichenecchi inviati dall’Imperatore Carlo V. La sua finalità era di rifornire acqua in caso di assedio della città. Il pozzo profondo 54 metri ha due rampe elicoidali per consentire la discesa e la risalita con percorso autonomo agli animali che avevano il compito di portare in superficie l’acqua alimentata da una sorgente sotterranea. E’ un capolavoro di ingegneria che fu siglato con una scritta significativa all’ingresso: “Ciò che la natura non aveva dato, concesse l’industria”. Proseguendo potete raggiungere Piazza del Popolo dove sorge l’imponente Palazzo del Capitano del Popolo, risalente al XIV secolo, sede del potere politico della città, dato che questo magistrato rappresentava la volontà dei cittadini perché da loro eletto per gestire l’amministrazione del libero comune. Ed infine potete recarvi in Piazza del Duomo per ammirare il più importante monumento cittadino.
Il Duomo, o Cattedrale di Santa Maria Assunta, fu costruito dal 1290 in avanti in stile gotico, ebbe una lunga attività costruttiva e numerosi architetti che curarono i lavori, ma la facciata presenta una grande unità architettonica. Essa è divisa in tre sezioni da quatto fasci di colonne che si concludono con cuspidi. I tre triangoli della parte inferiore sono ripresi da quelli della parte superiore, i tre portali rientrano con “strombature” ed in alto il rosone si inserisce con eleganza in un quadrato. Tutta la facciata mostra un evidente slancio verso l’alto e crea un’immagine di solennità e di perfetto equilibrio di forme. Conclusa la visita della città recatevi alle Cantine Neri, in Località Bardano 28, meta del vostro viaggio.
Storia del vino Orvieto
Si dice che l’Orvieto venisse prodotto già al tempo degli Etruschi ed oggi esso è certamente uno dei vini più rappresentativi dell’Umbria. Viene prodotto nel territorio intorno ad Orvieto (provincia di Terni), ma anche in alcuni comuni della provincia di Viterbo (Lazio). Questo territorio è di origine vulcanica con forte presenza di tufo che ha lasciato strati significativi di calcare. Esiste anche una versione di Orvieto amabile che nel passato ha avuto grande diffusione, ma nella versione secca esso utilizza diverse uve tra le quali è necessario stabilire le giuste percentuali nel rispetto del disciplinare.
Caratteristiche del vino Orvieto
Il vino Orvieto si ottiene da uve Trebbiano (tipo Procanico, 40-60%), Verdello (15-25%), Malvasia e Canaiolo bianco (20%). La fermentazione avviene in vasche di acciaio e l’affinamento in acciaio o barrique (piccole botti di 225 litri). L’Orvieto ha un colore giallo paglierino chiaro e un sapore secco che richiama la mandorla con leggera sensazione di amaro. La gradazione minima è di 11,5 gradi e normalmente si può bere al primo anno e al più entro i tre anni.
Abbinamenti
Il vino Orvieto si adatta bene con le carni bianche e pollame, ma anche con pesce di lago, quindi vista la presenza nel territorio del Lago di Bolsena si può accompagnare con le anguille di quelle acque. Secondo molti chef l’Orvieto si può bere con antipasti, pastasciutte e risotti. Non si possono tralasciare alcuni piatti tipici umbri come gli strangozzi di Spoleto e gli involtini di sogliola.
Storia delle Cantine Neri
La famiglia Neri ha iniziato l’attività produttiva enologica negli anni ’50 del secolo scorso. In contrada Bardano di Orvieto hanno deciso di valorizzare i vini della lunga tradizione viticola del territorio. Utilizzando vitigni antichi come il Procanico e il Grechetto, ma anche nuove scelte come lo Chardonnay, l’azienda si è tenuta a passo con le nuove tecnologie enologiche per ottenere prodotti di qualità che il successo commerciale certifica in modo evidente. Potete anche voi costatare il valore dell’Orvieto dell’azienda con una visita di degustazione che concluda degnamente il vostro viaggio.