Benevento, la città “dell’evento felice”
Potete iniziare il viaggio arrivando alla città di Benevento e venire a conoscenza della sua lunga storia. Abitata dagli Irpini, tribù sannitica, Benevento fu al centro delle tre Guerre Sannitiche. I Sanniti, popolazione montanara dedita all’agricoltura e alla pastorizia, era orgogliosa della sua libertà e insieme ad altre popolazioni italiche guerreggiò contro Roma. Sottomessa dai vincitori fu fortemente romanizzata. I Sanniti la chiamavano Maleventum (cattivo presagio), ma quando i Romani sconfissero lì il re dell’Epiro, Pirro, cambiarono il nome in Beneventum (evento felice). Subì poi la dominazione dei Longobardi e seguì nell’epoca successiva le sorti del Regno di Napoli. Sono numerosi i monumenti di valore nella città: l’Arco di Traiano, Il Teatro Romano, le Terme Romane e il Duomo. La Chiesa di Santa Sofia, fondata le 760 da duca longobardo Arechi II, è stata indicata nel 2011 componente del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal titolo “I Longobardi in Italia: i luoghi del potere”.
Conclusa la visita della città, proseguite fino a Taurasi, meta del vostro viaggio all’Azienda Vinicola Antonio Caggiano.
Storia del vino Taurasi
Il Taurasi è un vino tipico dell’Irpinia, diffuso nelle province di Benevento e Avellino. Prende il nome dalla cittadina nel cui territorio vi è la produzione più ampia ed utilizza uve del vitigno Aglianico, molto diffuso nell’Italia del Sud sul versante adriatico. Dice la tradizione che sia stato importato dalla Grecia fin dall’epoca antica ed in effetti si hanno notizie della fine del Quattrocento di una larga coltivazione di uva definita Ellenico con la variante Ellanico, da cui poi si è arrivati al termine Aglianico. Fino al Novecento, con poche eccezioni, il Taurasi veniva usato come “vino da taglio”, spedito al Nord per aumentare la gradazione dei vini locali. Poi venne lavorato per ottenere un vino di alta qualità tanto che nel 1970 ottenne la DOC (Denominazione di Origine Controllata) e nel 1993 la DODG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). I territori di coltivazione, oltre a Taurasi, sono quelli dei comuni di Montefusco, Montefredane, Monocalzati, Atripalda, Montemarano ed altri. I terreni sono in genere calcarei-argillosi con una componente di cenere delle eruzioni vulcaniche.
Caratteristiche del vino Taurasi
Il Taurasi utilizza solo uve di vitigno Aglianico, anche se il disciplinare consente la possibilità di inserire un 15% di altre uve a bacca rossa del territorio. Il vino ha un colore rosso rubino intenso e un sapore pieno, armonico e con deciso retrogusto. La fermentazione avviene in vasche di acciaio e l’affinamento in grandi botti di rovere per un invecchiamento di 3 anni, prolungati fino a 4 anni per la specialità Riserva. E’ un vino corposo che raggiunge i 13/13,5 gradi alcoolici e può invecchiare fino ai trent’anni e oltre.
Abbinamento
Il Taurasi è un vino corposo di alta gradazione e pertanto si accompagna bene a piatti molto saporiti e di alto livello gastronomico. Quindi è un vino che si “sposa” bene con i piatti irpini, come l’agnello arrosto, il coniglio al forno, o il piccione ripieno. In generale si consiglia l’abbinamento con carni rosse e “pollame nobile”.
Storia dell’Azienda Antonio Caggiano
Antonio Caggiano ha fondato la sua azienda in epoca recente ma ha saputo creare un ambiente produttivo erede della lunga tradizione enologica irpina. E proprio per dare valore a questa tradizione ha creato all’interno dell’azienda il “Museo della cultura contadina” in cui ha raccolto gli strumenti di lavoro delle campagne del territorio. La volontà del fondatore, ed oggi del figlio Pino, è quella di coinvolgere i visitatori in un percorso interno tra botti, attrezzi, bottiglie, che facciano comprendere i segreti di un’attività produttiva affascinante. In questo “tuffo” nella tradizione enologica locale non mancherà per voi l’occasione di assaggiare un eccellente vino che ha acquistato notevole fama.