Foligno, città “dantesca” per eccellenza
Il vostro viaggio può iniziare alla conclusione del collegamento che dall’Autostrada del Sole porta a Perugia e si innesta nella Superstrada per Roma. Da Perugia a Foligno, come si diceva, si possono ammirare il Monte Subasio e ai suoi piedi la città di Assisi. Fondata dagli Umbri in epoca preromana, Foligno nell’antichità ebbe un ruolo importante per la vicinanza alla Via Flaminia che consentiva facili comunicazioni con Roma. In epoca comunale Foligno, città ghibellina, si scontrò con la guelfa Perugia, riportando due vittorie sul campo di battaglia. In seguito diventò Signoria governata dal 1305 al 1439 dalla Famiglia Trinci, poi fu annessa alo Stato Pontificio. Sotto la dominazione dei Papi la città perdette il suo dinamismo e la possibilità di innovazione. Foligno vanta un celebre primato culturale: l’11 aprile 1472 veniva pubblicata in città la prima edizione a stampa della “Divina Commedia” di Dante Alighieri ad opera del tedesco Giovanni Numeister e di Evangelista Angiolini. Potete visitare i monumenti più significativi: il Duomo di San Feliciano, la Basilica di Santa Maria Infraportas (risalente al XII secolo) e il Palazzo Comunale. Conclusa la visita proseguite fino alla vicina Bevagna.
Bevagna e la più bella piazza medievale dell’Umbria
Questo borgo in epoca antica ebbe un ruolo molto importante per le vie di comunicazione: sorgeva lungo la Via Emilia e da lì si partiva dal suo porto sul fiume Topino, allora navigabile, e sul fiume Chiascio e sul Tevere si arrivava per via d’acqua fino a Roma. Dell’epoca medievale rimangono come testimonianze la Porta Cannara e soprattutto la celebre Piazza Silvestri intorno a cui ruota la vita della cittadina. La piazza è un luogo suggestivo dove il tempo si è fermato ai secoli passati. Si fronteggiano la Chiesa di San Michele, risalente alla fine del XII secolo, e il Palazzo dei Consoli del 1270, che si trova in cima ad una piccola scalinata. La piazza è un modello esemplare di urbanistica medievale, punto centrale di delle strade cittadine che vi confluiscono. Conclusa la visita vi potete dirigere verso Montefalco, ma nel corso della risalita, in Località Torre, troverete l’Azienda Vinicola Arnaldo Caprai, dove potere effettuare una visita per una degustazione del vino Sagrantino.
Storia del Sagrantino
Sull’origine del vitigno Sagrantino vi sono opinioni diverse. Secondo alcuni esso avrebbe origine nel mondo antico, ma la più comune convinzione racconta che il vitigno fu importato dai Frati Francescani che ritornavano da un viaggio in Terrasanta prelevandolo nel territorio di Siria o di Turchia. I primi documenti che testimoniano della presenza del Sagrantino in regione risalgono al XVI secolo e nel 1622 si ebbe un’ordinanza che minacciava la pena di morte per chi tagliava una vite di Sagrantino. Per lungo tempo si ottenne un vino dolce perché si lasciavano appassire le uve prima della pigiatura. Del resto lo stesso nome sembra derivi dall’ambiente religioso (sagrestia, sacro) perché il vino dolce veniva usato nella celebrazione della messa. Nel corso del Novecento si provò ad ottenere la versione “secca” utilizzando una fermentazione che consentiva a tutti gli zuccheri degli acini di trasformarsi in alcool, ottenendo un vino di alta gradazione. Le zone di produzione del Sagrantino sono quelle dei comuni di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Rinaldi e Giano Umbria, ma soprattutto tutte le pendici della collina su cui sorge Montefalco. A tal punto che il Sagrantino è diventato simbolo identitario di questo bel borgo medievale. I terreni di questo vitigno si trovano ad una altitudine compresa tra i 220 e i 470 metri e sono di composizione calcarea-argillosa.
Caratteristiche del Sagrantino
Il vino si ottiene solo da uve Sagrantino, presenta un colore rubino profondo con tendenza al viola ed ha un sapore asciutto e vellutato. La fermentazione viene effettuata in vasche di acciaio fino a marzo, poi viene passato in botti di rovere, dove rimane per quasi 4 anni. Il sagrantino è un vino di gran corpo che deve avere 13 gradi alcoolici, ma normalmente raggiunge i 14/14,5 gradi. E’ un vino che si presta a lungo invecchiamento.
Abbinamenti
Il Sagrantino si può accostare ai grandi vini italiani e per la sua alta gradazione è indicato per carni, rosse, per selvaggina, per carne alla brace e per i formaggi molto stagionati.
Storia dell’Azienda Vinicola Arnaldo Caprai
Arnaldo Caprai era un imprenditore tessile che nel 1971 decise di dedicarsi all’attività enologica. Acquistati 45 ettari di terreno a Montefalco cominciò la sua sfida di ottenere un grande vino dal vitigno Sagrantino. Fu una sfida vinta e dopo di lui il figlio Marco ha proseguito l’impegno di rendere l’azienda sempre più grande e sempre più moderna con la collaborazione di grandi professionisti del settore enologico. I risultati sono stati straordinari perché l’azienda ha ottenuto premi in Italia e all’estero, come dimostra l’esempio del Sagrantino “25 Anni” del 2001, che ebbe grandi e generali riconoscimenti. Una visita all’Azienda Caprai con degustazione di Sagrantino è un’esperienza che non vi lascerà indifferenti.