Castagneto Carducci

Potete iniziare il vostro viaggio uscendo dalla SS 1 alla deviazione di Marina di Castagneto e risalendo fino al borgo. Questa piccola cittadina porta il nome del grande poeta perché qui, insieme a Bolgheri, egli trascorse i primi 14 anni della sua vita, luoghi ai quali egli rimase sempre molto legato. La comunità di Castagneto è fortemente legata alla storia della Famiglia Della Gherardesca. La famiglia, di origine longobarda, ebbe riconosciuti i diritti sul territorio prima dagli imperatori svevi, poi dalla città di Pisa ed infine dalla città di Firenze. Ma tra i Della Gherardesca e Castagneto vi furono continui contenziosi giudiziari sui diritti civici del territorio agricolo che si conclusero solo con l’abolizione del feudalesimo e l’Unità d’Italia. E’ certamente da visitare in città la Chiesa di San Lorenzo, che risale al Medioevo, ma ha subito diversi interventi. Conclusa la visita ridiscendete alla Via Aurelia ed uscite all’Oratorio di San Guido.

Castagneto Carducci: Chiesa di San Lorenzo

San Guido ed il celebre Viale dei Cipressi

“I cipressi che a Bolgheri alti e schietti
van da San Guido in duplice filar,
quasi in corsa giganti giovinetti
mi balzarono incontro e mi guardar”.
(“Davanti San Guido”, vv. 1-4)

Così Carducci presentava l’Oratorio di San Guido nella descrizione di un suo viaggio nei luoghi della sua infanzia. L’Oratorio è un piccolo edificio commemorativo fatto costruire nel 1703 dalla Famiglia Della Gherardesca in onore dell’antenato Guido, un monaco vissuto a cavallo dei secoli XI e XII. Ha una pianta ottagonale, presenta sopra il portale una lastra commemorativa dell’eremita e dentro vi è un piccolo altare in marmo. L’Oratorio si trova all’inizio del Viale dei cipressi che porta fino a Bolgheri. Attraversate tutto il viale per raggiungere Bolgheri

Bolgheri

Il borgo è una frazione di Castagneto, Carducci dove il poeta visse i primi anni della vita a seguito del padre Michele, medico condotto della zona. Fu sempre possedimento dei Della Gherardesca che vi fecero costruire un castello per propria residenza. Fu al centro di scontri militari tra Pisa e Firenze, il castello subì dei danni e fu abbandonata per un lungo periodo. Solo all’inizio del Settecento i conti ritornarono nel borgo per organizzare meglio l’attività agricola dei loro possedimenti e ristrutturarono il castello. Ed è proprio il Castello, insieme alla piccola Chiesa di San Sebastiano, monumento interessante da visitare. Conclusa la visita ridiscendete lungo il Viale dei Cipressi per l’appuntamento di degustazione alla Tenuta di San Guido.

Storia del vino Sassicaia

Il Sassicaia è un eccezionale vino nato nel 1968 quasi come una scommessa con se stesso del Marchese Mario Incisa della Rocchetta, che volle coltivare sulle colline di Bolgheri due vitigni francesi, il Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, dai quali si ottengono i vini Bordeaux. La sfida consisteva nello sperimentare se quei celebri vitigni potevano adattarsi alle colline maremmane che non avevano alcuna tradizione enologica. Il risultato fu sorprendente perché quelle colline difendevano il territorio dai venti freddi del Nord e ricevevano il benefico influsso della brezza del vicino mare che risale lungo i 300 metri delle alture. I terreni di produzione delle uve sono poco profondi e ricchi di sassi (Sassicaia deriva da questo particolare) che generano una concentrazione zuccherina, importante per la trasformazione in alcool. Ottenuta la DOC (Denominazione di Origine Controllata) il Sassicaia in pochi anni è diventato uno dei vini più prestigiosi a livello mondiale. E’ inutile precisare che questo vino è prodotto esclusivamente dalla Tenuta San guido di Bolgheri.

Caratteristiche del vino Sassicaia

Il Sassicaia si ottiene da uve Cabernet Sauvignon (85%) e Cabernet Franc (15%), presenta un colore rosso rubino intenso che tende al granata con l’invecchiamento, un profumo intensamente vinoso e un sapore asciutto e pieno di armonia. La fermentazione viene fatta in vasche di acciaio, l’affinamento per 25 mesi in barrique (piccole botti di rovere di 225 litri o poco più) e si conclude in bottiglia per altri 16 mesi. La gradazione minima deve essere di 12,5 gradi, ma a maturazione raggiunge i 13,5 gradi. E’ un vino che può essere invecchiato anche per più di 30 anni.

Tenuta di San Guido: Grappoli di Cabernet Sauvignon

Abbinamenti

Il Sassicaia deve essere abbinato con piatti impegnativi e di sapore forte e pertanto è indicato per stracotti, arrosti di carne rossa ed ovviamente con selvaggina “sia di piuma che di pelo”, come ad esempio il raffinato Fagiano arrosto, cibo tipico dell’antica nobiltà. Questo vino è particolarmente adatto per i piatti della Maremma Toscana, tra i quali si può scegliere il ”Cinghiale alla cacciatora”.

Storia della Tenuta San Guido

Il fondatore della Tenuta, come già detto, fu nel 1968 il Marchese Mario Incisa della Rocchetta, che cominciò a coltivare i vitigni francesi Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, quasi a volere sfidare i grandi Bordeaux che su quei vitigni hanno creato la loro fama. La sfida fu vinta perché il Sassicaia prodotto dalla Tenuta è sempre rimasto agli alti vertici dell’enologia mondiale. In seguito il figlio del fondatore, Niccolò, ha ulteriormente migliorato le tecniche di lavorazione e i riconoscimenti internazionali confermano la validità dell’impegno profuso per ottenere un vino dalle doti straordinarie. Le visite che la Tenuta organizza non hanno lo scopo di pubblicizzare un vino conosciuto nel mondo, ma vogliono consentire agli appassionati di vivere un’esperienza straordinaria di assaggiare un vino di eccezionale valore. Anche voi potete fare una tale esperienza prendendo contatto con gli Uffici della Tenuta e prendendo un appuntamento.

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