Domenica 18 agosto
Giornata di campeggio e di relax, quando chiacchierando “ricostruisci il mondo”…
Commenti, storie, pensieri a ruota libera anche discutendo opinioni e fatti della vita… ipotesi e dubbi, incertezze e certezze, angoli di visuale all’unisono o in contrasto, valutazioni e prospettive… così il tempo vola nel recupero della stanchezza in attesa di un bagno pomeridiano in questo mare dalla temperatura “tropicale” inaspettata…
Giornata poi di “bucato”, pulizia, sistemazione e scoperta di un luogo estremamente silenzioso e tranquillo nelle piazzole, di grande dimensione, e gli spazi comuni impossibili da vivere…
Così passa il tempo comunque veloce nel suo andare, in attesa di domani destinato alla grande Valencia che dista dal campeggio circa 18 km… il cui itinerario di visita fa parte delle ultime discussioni di oggi per non “perdere nulla” anche di questa città nel percorso che ormai ci avvicina al ritorno.
Il paese di vacanza si sviluppa lungo il mare con le case costruite in strade parallele con la prima proprio sulla spiaggia enorme e libera… una specie di riviera adriatica “ante litteram”, assolutamente libera da stabilimenti e anche da ogni genere di confort, eccezion fatta per qualche bar che offre splendidi gelati artigianali.
E anche oggi la giornata è finita con la raccolta delle centinaia di foto per non dimenticare…
Intanto la terza settimana comincia la sua avventura…
Lunedì 19 agosto
Una mattina intensa in Valencia percorsa a piedi nel suo centro storico alla scoperta di ogni angolo, strada, edificio pubblico e religioso, torre, cattedrale e basilica…
Nella Basilica si stava svolgendo una cerimonia religiosa, ma era comunque aperta anche ai turisti. Non mi era mai capitato di poter entrare come turista in una chiesa durante una celebrazione e in fondo ho apprezzato anche questa scelta che ha visto comunque turisti rispettosi e in un certo senso partecipi.
La cattedrale, nella quale siamo entrate poco dopo, ha riservato, come sempre, sorprese d’arte incredibili che, ancora una volta, possiamo dire non sufficientemente valorizzate dalle foto. Ma oggi il fiato sospeso è stato per la Lonja, ossia la loggia, del 1400 dichiarata patrimonio dell’Unesco.
Purtroppo la grande quantità di turisti è stata un impedimento alle riprese dell’architettura da esaltare, ma, nello stesso tempo, è testimonianza di un interesse che si espande per l’arte e per la storia nonostante le code per entrare ovunque e il mare e le spiagge con le loro attrattive.
Valencia è una delle città che meglio testimonia il suo essere spagnola e che nello stesso tempo apre le sue porte ai turisti che appagano anche in questo mercado, come in quello di Barcelona, le loro curiosità alimentari, anch’esse tra i vivi interessi di tutti.
Una curiosità: il tragitto in taxi oggi è stato con una Tesla elettrica che per un tratto ha utilizzato il pilota automatico… con maxi-monitor…
Martedì 20 agosto
Valencia: una città spagnola!! Nonostante il turismo, la grande affluenza di visitatori si respira un’aria autenticamente spagnola lungo le strade, nelle piazze dove si riversano e vivono gli abitanti con i quali si mescolano gli “stranieri”. A differenza di Barcelona che vive una internazionalizzazione che la sovrasta qui a Valencia si vive una dimensione di autenticità che concilia con l’animo accogliente spagnolo, con la lingua, con le abitudini di questa terra.
L’espansione urbanistica, elegante e moderna nello stesso tempo, le dà una connotazione di città europea in grado di accogliere e manifestare uno spirito innovativo, ma anche di conservazione della sua identità.
Oggi abbiamo visto in lungo e in largo le sue strade e in particolare la Ciutat de les arts i les ciencies: uno spettacolo di Calatrava che si impone con i suoi slanci avveniristici e identifica questa città nella sua modernità accostata comunque alla sua storia. Un balzo nel futuro con l’ardimento di chi osa proiettarsi in nuovi mondi ben celebrati dalle sale espositive e dalla valorizzazione dell’arte e della scienza aperte all’innovazione.
Da vedere poi quanto tutto questo si collochi nella vita delle persone, ma certo ne esprime un grande orgoglio, ben oltre i grandi problemi che oggi l’evoluzione tecnologica ci pone, per collocarsi nella storia di un’architettura che entra nella storia.
Una mattina dunque all’insegna dell’innovazione per rientrare poi in serata in quella più umana della costa vissuta per km dalle case di vacanza, affacciate sulla spiaggia dove la conversazione, l’affabilità e la comunicazione sono al primo posto… una dimensione che sa di “antico” per noi abituati alle vacanze consumistiche fatte di negozi, ristoranti, attrazioni di ogni tipo.
Qui a Puzol, ma ne è solo un esempio, la vita sociale serale è affidata alle taverne (questo ristorante compie 98 anni di storia sul mare!) direttamente sulla spiaggia, ai balli di gruppo ai quali ci si può unire liberamente, alle musiche che non indulgono alle moderne inglesi (si dovrebbe anche su questo aprire un nuovo discorso) alle lunghissime passeggiate…
Una luna piena rossa contribuisce e favorisce sentimenti di nostalgia per questi giorni che si concludono con una inevitabile paella valenciana di mariscos, accompagnata da una altrettanto inevitabile sangria.
Domani si riparte… Questo del resto è il senso del vivere una vacanza itinerante… “saper arrivare” in un posto e “saperlo lasciare”… così va la vita personale e della conoscenza.
Mercoledì 21 agosto
Abbiamo lasciato Valencia dirette a Tarragona nel viaggio ormai di ritorno all’Italia, ma ci siamo concesse una deviazione a Peniscola. Paese di mare e di storia che ricordavo bene per esserci stata più di una volta molti anni fa. La cittadina è ancora più vivace di come la ricordassi, ma non ci tratteniamo e proseguiamo verso quegli otto km di strada costiera, la Papa Luna, lungo un tratto di mare dal colore affascinante nel quale immergersi.
La storia ci porta alle vicende dell’antipapa di Peniscola quale anticipo di quello più noto di Avignone dove arriveremo tra un paio di giorni.
La meta di oggi: Tarragona, dove antichità e medioevo conservano tracce e testimonianze che contrastano con la città industriale che vediamo lungo l’ultimo tratto verso il campeggio.
Nel pomeriggio entriamo letteralmente nella storia e la cattedrale ci assorbe per più di due ore (e ancora non sarebbero bastate!).
Le foto parlano da sole di prospettive, di luci e di ombre, di memorie, di tempo, di storia, di arte, di dimenticati artigiani e di famosi pittori, scultori, architetti, di passate glorie e di tragedie umane, di vita scomparsa anche dai libri e di testimonianze rimaste… di un perenne andare nell’immaginazione e nella documentazione…
Assistiamo anche alla tradizionale “torre umana” che si tramanda da secoli e rientra nella storia e nel folclore, nella dimensione del vissuto della città che si impone sul tempo che passa e rimane viva oltre la tecnologia e la vita dei social. Un monumento lungo la rambla, che porta al “balcone sul mare”, celebra questa tradizione che assurge a legame vivo con il tempo e nel tempo e che dal 2010 è stata proclamata “bene immateriale dell’umanità.
Nell’evento storico (che si svolge alla fine dell’estate) la torre ha raggiunto addirittura i 9 “piani”, composta da adulti e da bambini.
La città vecchia ci incanta anche con i suoi sapori nei locali che offrono, oltre a degustazioni catalane, anche sapori di accoglienza e tranquille serate estive all’aperto, sempre “dentro la storia”
Giovedì 22 agosto
Oggi giornata di trasferimento.
Circa 600 km per entrare in Francia e raggiungere Avignone.
Avremmo dovuto spostarci venerdì, ma nella notte ci hanno staccato la corrente per “rubare” l’adattatore creandoci l’inevitabile problema del frigorifero da attivare a gas e della carica dei vari strumenti, oltre che della luce… Questo ci ha determinate ad anticipare il trasferimento, facendoci guadagnare comunque la giornata completa in Avignone. “Campeggiatori uniti dalla solidarietà”??? Mah! Al di là di ogni considerazione retorica sul fatto, la visita a Tarragona si era conclusa nei vari aspetti più importanti e quindi la partenza anticipata è stata decisione anche facile da prendere.
Il campeggio che abbiamo lasciato era ordinato e accogliente, ma…
Attraversata la frontiera francese, il paesaggio che si apre in alcuni punti sopra la costa, che a tratti avviciniamo, ci determina a soste “fotografiche” che come sempre tuttavia non sono significative quanto le “immagini dello sguardo”. Forse perché rendere l’emozione non è poi così semplice…
Poi, lungo la strada secondaria, che abbiamo percorso lasciando l’autostrada in anticipo rispetto ai suggerimenti del navigatore (che non considera la bellezza dei luoghi, ma solo le strade più convenienti), abbiamo potuto immergerci nelle distese “infinite” di vigne: un paesaggio lussureggiante caratterizzato da Vigneron disseminati ovunque… una ricchezza di verde che riempie gli occhi per la sua armonia di coltivazione, regolarità di colture, promessa di vini …
Abbiamo raggiunto il campeggio in serata e lo abbiamo ritrovato così com’era qualche anno fa: molto essenziale nei suoi servizi, ma estremamente confortante e rilassante nella sua posizione e dentro a un vero e proprio “bosco” a ridosso del fiume, sotto il ponte, di fronte ad Avignon…
Venerdì 23 agosto
Oggi ultimo giorno di questo lungo itinerario che ci ha portate in Catalunya, Aragona, Regione di Valencia, con una sosta finale in Francia ad Avignone che visitiamo in tutte le sue strade medievali.
Al termine avremo percorso in tutto circa 4000 km di strade di tutti i tipi: autostrade più agevoli, nazionali o provinciali, strette ed anguste, lineari o piene di curve, in pianura o in montagna, lungo i fiumi o sulle coste, in piccoli paesi o in città, deserte o affollate, libere o con qualche coda… la strada è stata il nostro habitat simbolo del vissuto itinerante, scoperta nei suoi vari tratti, utilizzando il navigatore o i navigatori a confronto o le care vecchie mappe…
Chiudiamo dunque con Avignone le visite di questo percorso che ci ha fatto scoprire o riscoprire angoli di mondo speciali con gli occhi, comunque, dello stupore di fronte alla storia, all’arte e alla vita.
Inevitabili le riflessioni, i pensieri, lo scambio di idee, la ricerca di dati e di informazioni, lo studio di preparazione e il conforto dell’osservazione diretta, lo stupore per quanto il mondo sia sempre ancora da scoprire, leggere, vivere…
Oggi dunque ci aspetta l’ultima visita di questo viaggio: la città dei papi in esilio che hanno lasciato testimonianze nel palazzo grandioso, negli edifici, nelle mura che la chiudevano e proteggevano e che con le sue porte l’aprivano all’esterno, mentre il fiume con il suo ponte, rimasto di sole 4 arcate sulle 22 distrutte da una piena, simboleggia in un certo senso una “storia interrotta”. Lungo il fiume si svolge una nuova vita sportiva e di relax… nella cittadina: il mercato e i caffè, che sanno di altri tempi, o forse solo di Francia, regalano spazi di conversazione ritrovata… mentre la sera la piazza si trasforma in un set cinematografico, sembra con attori di fama.
Da domani si viaggia per rientrare in Italia e a casa. Studieremo nuovi itinerari da vivere con un piccolo camper che consente di gustare il viaggio per se stesso e non solo per raggiungere una meta.