Palermo, la “capitale” dell’arte arabo-norma

Potete iniziare questo viaggio uscendo dall’Autostrada che proviene dall’Aeroporto di Punta Raisi e vi troverete subito nel centro di Palermo. Non potendo visitare tutte le opere presenti in città, vi consigliamo una visita emozionante alla Cappella Palatina, che si trova all’interno del Palazzo dei Normanni, alla Cattedrale (con le tombe famose di Enrico VI, di Costanza d’Altavilla e di re Ruggero II), alla Chiesa della Martorana e alla Chiesa di San Cataldo. Questa visita vi stupirà per lo splendore dei monumenti creati con sfarzo nel lontano Medioevo.

Cappella Palatina

Cattedrale di Monreale, gioiello di mosaici bizantini

Prima di proseguire per Casteldaccia vi consigliamo di salire ai 600 metri di Monreale per una visita alla famosa cattedrale. Costruita tra il 1172 e il 1267 per volere del re Guglielmo II, sorprende soprattutto per la solenne bellezza del Cristo Pantocratore dell’Abside, arricchita da splendidi mosaici di scuola bizantina. E vi sorprenderà non poco la magnificenza del Chiostro annesso, stupendo per l’equilibrio architettonico del quadrilatero porticato e per le perfette forme geometriche realizzate nel prato interno.

Abside della Cattedrale di Monreale

Casteldaccia e il suo territorio viticolo

Dopo la visita alla Cattedrale di Monreale potete ridiscendere a Palermo ed imboccare l’Autostrada per Messina ed uscire al Casello Casteldaccia, punto di arrivo del vostro viaggio. Il territorio della città, di composizione calcarea, è caratterizzato da una stretta pianura da cui si alzano basse colline di alcune centinaia di metri. Su queste colline si trovano i vigneti, tra i quali spiccano quelli del Nero d’Avola.

Storia del Nero d’Avola

Il vitigno Nero d’Avola è antichissimo e si lega alla storia della colonizzazione greca in Sicilia. Esso è citato in documenti del XVI secolo e per lungo tempo è stato un vitigno molto coltivato. Il primo luogo di origine e di diffusione è il territorio di Siracusa e non è un caso che prende il nome da una città di quella provincia, poi si diffonde in tutta l’isola. Veniva apprezzato soprattutto per il suo elevato tasso alcoolico dovuto agli acini della sua uva molto ricchi di zucchero, che poi nella reazione chimica della fermentazione si trasforma in alcool. La forte insolazione dell’isola contribuisce a rendere il vino molto corposo. Ma solo dagli anni ’70 del secolo scorso questo vino è stato valorizzato vinificando “in purezza”, cioè utilizzando solo uve di Nero d’Avola. Oggi esso si usa anche in combinazione con uve francesi come Merlot, Syrah, Cabernet, ottenendo ottimi risultati.

Grappolo di Nero d’Avola

Caratteristiche del vino Nero d’Avola

Il vino Nero d’Avola si ottiene solo da uve del vitigno dello stesso nome, ha un colore rosso rubino molto carico e un sapore vinoso intenso ma asciutto. Raggiunge i 14 gradi alcoolici e si può invecchiare fino a 10 anni ed oltre. La fermentazione viene fatta in botti di acciaio e l’affinamento in botti di rovere per circa 12 mesi, ma dopo l’imbottigliamento in genere si procede con l’invecchiamento per alcuni mesi ancora.

Abbinamento di piatti con il vino Nero d’Avola

La cucina siciliana è ricca di primi piatti e secondi ci carne, soprattutto le costarelle di agnello alla brace. Il Nero d’Avola si può abbinare per esempio con la famosa pasta al forno (“incasciata”) tanto pubblicizzata nelle trasmissioni del Commissario Montalbano. In generale l’abbinamento ideale è con piatti saporiti come arrosti, brasati e formaggi molto stagionati.

Costarelle di agnello alla brace

La tradizione “nobile” della Duca di Salaparuta

L’azienda vinicola Duca di Salaparuta fu fondata nel 1824 dal principe Giuseppe Alliata di Villafranca e mantenuta dalla famiglia per lungo tempo. In seguito passò a diversi altri proprietari ed oggi è gestita dalla famiglia Reina, proprietaria dell’Azienda Florio. Ma nonostante il cambio di proprietà l’attività vinicola dell’azienda è sempre rimasta legata alla tradizione enologica siciliana. Le Cantine dell’Azienda nel 2005 sono state ampliate e nel 2017 sono state ristrutturate secondo i moderni criteri di lavorazione del vino. L’azienda organizza visite guidate e incontri di degustazione per i visitatori negli eleganti ambienti delle nuove cantine.

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