Summonte, borgo panoramico e strategico
Potete iniziare il vostro viaggio uscendo al Casello Avellino Ovest dell’Autostrada Napoli-Bari e subito risalite ai 750 metri di Summonte, piccolo centro inserito tra i borghi più belli d’Italia. Summonte ha origini antichissime, posto su una posizione elevata, strategica per il controllo della via di comunicazione con il Sud d’Italia. Durante il Medioevo fu possedimento di potenti famiglie longobarde e poi normanne ed infine passò alla famiglia dei Doria che lo mantennero come feudo per più di duecento anni. Il monumento più significativo è la Torre, che volgeva la funzione di avvistamento e di difesa per la sua posizione elevata dalla quale si controllava tutta la valle sottostante. Conclusa la visita scendete a Avellino, capoluogo di tutto il territorio.
Avellino, cuore dell’Irpinia
La città fu fondata dagli Irpini, tribù sannitica, passò sotto il dominio di Roma e fu centro importante per i collegamenti tra Napoli e la Puglia. Durante il Medioevo appartenne al Ducato di Benevento ed in seguito si trovò sotto il dominio del Regno di Sicilia di Ruggero II. Nel Cinquecento con la Contessa Maria di Cardona Avellino rifiorì come importante centro di traffici commerciali. Questo stato di benessere proseguì sotto il controllo della famiglia dei Caracciolo che la mantennero come feudo dal 1581 al 1806, anno di abolizione del feudalesimo stabilito da Napoleone. Avellino dopo l’Unità d’Italia del 1861 ebbe un declino perché tagliata fuori dalle nuove vie di comunicazione e di transito dei traffici commerciali. I monumenti più importanti della città sono il Duomo di Santa Maria Assunta e di San Modestino e la Torre dell’Orologio. Conclusa la visita dirigetevi verso Sorbo Serpico all’Azienda Feudi di San Gregorio, meta del vostro viaggio.
Storia del Greco di Tufo
Questo è il vino bianco più prestigioso della Campania ed uno dei più importanti del Sud Italia. Come indica il nome fu importato dai primi colonizzatori greci e fu coltivato sulle pendici del Vesuvio, terreno che offriva il vantaggio del ricco terreno di origine vulcanica. Molto più tardi si diffuse nella zona di Avellino con il nome di Greco e di Tufo, con rifermento alla cittadina della zona dove per prima si affermò la coltivazione. Oggi i vigneti sono molto più diffusi nei territori dei comuni di Atripalda, Monocalzati, Sorbo Serpico e più a Nord in quelli di Tufo, Montefusco, Petruro Irpino e Torrioni. I terreni di questi territori sono in genere argillosi e sabbiosi oppure calcarei. Il Greco di Tufo nel 2003 ha ottenuto la DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita).
Caratteristiche del Greco di Tufo
Il vino si ottiene da uve di Greco di Tufo (85%) e Coda di Volpe (15%), la fermentazione e l’affinamento avvengono in vasche di acciaio e si completa poi la maturazione in bottiglia per circa 4 mesi. Si mette sul mercato ad un anno dalla vendemmia e può essere invecchiato fino a cinque anni. Il vino deve avere almeno 11,5 gradi ma in genere raggiunge i 12,5/13 gradi. Ha un colore giallo paglierino dorato, un profumo che richiama quello della mandorla e un sapore secco, armonioso, con retrogusto leggermente acidulo.
Abbinamenti
Il Greco di Tufo ha una vasta gamma di abbinamenti sia con antipasti che con primi piatti come risotti, minestre e paste bianche. Ma è un vino che si adatta soprattutto con piatti di pesce, come frutti di mare e crostacei. Si può bere anche con formaggi non stagionati. Essendo un vino campano non si può trascurare l’abbinamento con uno dei piatti più tipici della regione, cioè il baccalà, sia fritto che in umido con verdure.
Storia dell’Azienda Feudi di San Gregorio
L’azienda opera nel settore vitivinicolo solo da pochi decenni, ma in così poco tempo è riuscita ad acquistare fama e prestigio per la qualità raggiunta dalla produzione soprattutto dei vini autoctoni. L’azienda prende il nome da una contrada di Sorbo Serpico e, guidata dalle famiglie Ercolino e Capaldo, con i suoi 100 ettari di vigne, situati ad un’altitudine tra i 400 e i 600 metri, ha saputo utilizzare al meglio uve coltivate su terreno arricchito da strati di cenere vulcanica. L’attività dell’azienda sfrutta la lunga tradizione dell’Irpinia in campo vinicolo, ma sono la professionalità e la passione di chi si inserisce in questo passato glorioso che garantiscono un successo tanto clamoroso da far diventare i Feudi di San Gregorio un marchio tra i più prestigiosi dell’enologia italiana. Il vostro viaggio si conclude proprio in questa azienda dove potrete costatare di persona la fama conquistata dal Greco di Tufo dei Feudi di San Gregorio.